Un nuovo spazio per l’arte e la libertà a Milano: apre la BFF Gallery con la mostra “Paradiso Perduto”
Quaranta acqueforti di Enrico Baj ispirate al poema di John Milton inaugurano BFF Gallery a Milano,
nella nuova sede di BFF Banking Group
Casa BFF, progettata da OBR – Open Building Research
Dal 3 aprile 2025
accesso gratuito su prenotazione
BFF Gallery | viale Lodovico Scarampo 15, Milano

Dal 3 aprile 2025, Milano accoglie un nuovo museo d’arte moderna e contemporanea. Si chiama BFF Gallery e si apre con una mostra che ci fa riflettere su un grande tema: la libertà.
A Milano nasce un nuovo spazio dove l’arte incontra le domande più profonde dell’uomo. Si chiama BFF Gallery ed è il museo d’arte moderna e contemporanea voluto da BFF Bank, all’interno della sua sede in Viale Scarampo, progettata dallo studio OBR – Open Building Research.
L’accesso è gratuito, perché l’obiettivo è chiaro: rendere l’arte un bene condiviso, capace di generare dialogo, conoscenza e innovazione.
La mostra che inaugura la galleria è un progetto affascinante: “Paradiso Perduto. I paradossi della libertà”, incentrato sull’incontro tra le incisioni di Enrico Baj e il capolavoro letterario di John Milton, Paradise Lost. Un’opera che racconta, attraverso immagini e parole, il cammino dell’umanità dalla creazione al peccato originale.


Quaranta acqueforti di Baj ci guidano tra le pagine del poema inglese del XVII secolo, con il suo racconto potente della caduta di Adamo ed Eva, della ribellione di Lucifero, della fine dell’Eden. Ma il vero cuore della mostra è una domanda ancora attuale: che cos’è davvero la libertà?
La mostra ci accompagna a riflettere su un tema antico e sempre nuovo. Spesso pensiamo alla libertà come assenza di limiti, ma Milton – e Baj con lui – ci mostrano che la vera libertà è una conquista interiore, fragile, che porta con sé responsabilità, dubbi e, a volte, anche dolore.
Accanto alle opere ispirate al Paradiso Perduto, il percorso espositivo include anche alcune suggestive sagome dell’Apocalisse, sempre di Baj, che aggiungono un tocco visionario e profetico all’allestimento.


Il progetto fa parte di Art Factor, l’iniziativa con cui BFF promuove la sua collezione d’arte contemporanea – una delle più importanti collezioni aziendali italiane – già protagonista di mostre a Lisbona, negli Stati Uniti e in altri Paesi europei.
La mostra è curata da Maria Alicata e Giovanni Carrada, con l’allestimento di Dotdotdot, il supporto di Open Care, la biblioteca tematica a cura di Reading Room e l’illuminazione firmata Artemide.
Con BFF Gallery, Milano guadagna non solo un nuovo museo, ma un luogo dove l’arte diventa strumento di dialogo e crescita. Un invito aperto a tutti, credenti e non, a confrontarsi con le grandi domande dell’esistenza, partendo da immagini che parlano direttamente al cuore.

LA MOSTRA
A cura di Maria Alicata e Giovanni Carrada, la mostra Baj + Milton “Paradiso perduto” i paradossi della libertà inaugura il nuovo spazio espositivo di BFF Gallery, e mette in dialogo la poetica artistica di Enrico Baj (1924-2003) e il poema di John Milton (1608-1674) Paradiso perduto.
BFF Gallery espone la serie completa delle quaranta acqueforti realizzate da Enrico Baj per illustrare il Paradiso perduto di John Milton, pubblicata nel 1987 da Mastrogiacomo editore con l’introduzione e le traduzioni di Roberto Sanesi: uno dei progetti più immaginifici e meno conosciuti nella produzione di Baj.
Attraverso gli immaginari dell’artista, il ciclo di incisioni ripercorre alcuni temi centrali dell’operadi Milton – che, nei suoi oltre 10.000 versi sciolti, racconta le origini dell’Umanità dalla creazione di Adamo alla cacciata dall’Eden – proponendo un’occasione di riflessione sulla condizione umana e sui paradossi della libertà.
Completano la mostra le suggestive sagome che compongono l’Apocalisse, opera dello stesso artista, grazie alla collaborazione con l’Archivio Enrico Baj di Vergiate.
Courtesy BFF Bank. Foto Paolo Vandrasch
La struttura della mostra
Al piano terra di BFF Gallery un grande montaggio combinatorio dell’Apocalisse (1978-2001) accoglie i visitatori: un “puzzle aperto”, composto da alcune delle oltre duecento sagome di legno che compongono quest’opera.
Immaginate da Baj come un work in progress, queste opere intrecciano l’utilizzo sapiente di pittura e collage, attraversano in maniera trasversale lo spazio e incontrano gli eterni protagonisti del bene e del male, i serpenti, gli arcangeli e l’uomo.
Courtesy BFF Bank. Foto Paolo Vandrasch
Al piano inferiore di BFF Gallery la mostra entra nel vivo presentando le quaranta acqueforti di Enrico Baj ispirate al Paradiso perduto di Milton (1667) prodotte dalla Stamperia d’Arte di Giorgio Upiglio e pubblicate nel 1987 come libro d’artista dall’editore Gaetano Mastrogiacomo. Nel 1986 Baj, su invito di Roberto Sanesi, poliedrico intellettuale con cui amava lavorare, inizia un ciclo di incisioni, un’interpretazione visiva di alcuni versi scelti e tradotti in italiano da Roberto Sanesi per una nuova edizione del Paradiso perduto.
In otto sezioni, dalle quali emergono altrettanti “paradossi della libertà”, la mostra esplora temi universali come la libertà, la natura del male, la tentazione, il riscatto.
Courtesy BFF Bank. Foto Paolo Vandrasch
Courtesy BFF Bank. Foto Paolo Vandrasch
Conclude il percorso espositivo un video dedicato alla fortuna visiva del Paradiso perduto dal Settecento ad oggi.
È previsto anche un percorso per i più piccoli, di minore durata.
In uscita dal museo è presente anche una Library, con una selezione di magazine che riflette le tendenze contemporanee in ambito culturale, artistico e progettuale, disponibile per la consultazione.

Courtesy Archivio Enrico Baj, Vergiate. Foto Filippo Armellin.

Courtesy Archivio Enrico Baj, Vergiate. Foto Filippo Armellin.

Enrico Baj (1924-2003), nasce a Milano, frequenta l’Accademia di Brera e contemporaneamente consegue la laurea in legge. Nel 1951 fonda il Movimento Nucleare e partecipa ai movimenti d’avanguardia italiani e internazionali con mostre, pubblicazioni e manifesti, collaborando con Lucio Fontana, Piero Manzoni, Arman, Yves Klein, il gruppo Phases, Asger Jorn e gli artisti del gruppo CoBrA. In oltre cinquant’anni di attività Baj non ha mai cessato di sperimentare e di rinnovarsi, sia nella scelta delle tematiche, sia delle tecniche pittoriche e incisorie. Tra queste preferito è il collage che gli ha permesso di utilizzare ogni sorta di materiale in un continuo gioco combinatorio. Oltre a questo aspetto ludico, costante è l’impegno di Baj contro la violenza e l’aggressività del potere. A partire dai quadri nucleari che rappresentano le paure dell’uomo dopo Hiroshima, attraverso le immagini dei “generali” che denunciano l’arroganza del potere, Baj approda negli anni Settanta a tre grandi composizioni in cui maggiormente si concretizza il suo impegno: I funerali dell’anarchico Pinelli (1972); Nixon Parade o Watergate, (1974); Apocalisse (1978-2001), work in progress che mette in scena il degrado della contemporaneità e i mostri generati dal sonno della ragione. Per quanto feroce, la sua critica è sempre temperata dall’ironia che conferisce alle sue opere una certa leggerezza. Enrico Baj è stato anche scrittore e critico: autore di libri, ha ideato e curato numerosi manifesti e collaborato a molti giornali e riviste.
John Milton (1608-1674) nasce a Londra e dedica i primi trent’anni della sua vita a costruirsi la migliore educazione classica possibile. A sedici anni, quando entra al Christ’s College di Cambridge, ha già imparato latino, greco, ebraico, francese e italiano. Nel 1632 si ritira in campagna, dove per sette anni continua a studiare da solo e scrive le sue prime opere poetiche. Nel 1638 intraprende il suo Grand Tour in Italia, dove incontra anche Galileo Galilei. Tornato nel 1640 in un’Inghilterra spaccata dalle tensioni tra il Parlamento e la Corona, Milton abbandona gli studi e diventa uno dei più influenti intellettuali della causa parlamentare. Scrive sulla corruzione della Chiesa, la libertà di stampa, il diritto al divorzio, il diritto dei popoli a resistere alla tirannide. Quando scoppia la Guerra Civile e il re Carlo I viene giustiziato, Milton è nominato Segretario per le Lettere Straniere della nuova repubblica divenendone il principale difensore sulla scena internazionale.
Nel 1660 torna la monarchia e Milton viene arrestato ed evita la condanna per tradimento e l’impiccagione. Ormai è povero, vedovo per la seconda volta, ma soprattutto è diventato cieco. Eppure, è proprio in questo periodo che compone il Paradiso perduto, l’opera alla quale pensa forse da tutta la vita, che immagina durante la notte e detta la mattina seguente. Alla sua morte l’8 novembre 1674, il Paradiso perduto è già considerato un classico.

BFF Bank S.p.A. è il più grande operatore di finanza specializzata e leader nei Securities Services e nei servizi di pagamento in Italia. Il Gruppo, fondato nel 1985, opera in Italia, Croazia, Francia, Grecia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna, offrendo servizi di Factoring e Lending. Dal 2017 è quotato sul mercato principale di Borsa Italiana.
Casa BFF, disegnata da Paolo Brescia e Tommaso Principi di OBR – Open Building Research, si inserisce in un percorso di rinnovamento progressivo degli ambienti di lavoro di BFF Banking Group. Caratterizzata da certificazione LEED Platinum e WELL Gold, costituisce anche un progetto cittadino di più ampio respiro, pensato per contribuire alla rigenerazione e allo sviluppo di un quartiere storico della città, quello del Portello.
L’edificio vuole creare un forte legame con il contesto urbano: arretrando dall’allineamento stradale, è pensato per essere lo sfondo di una nuova piazza aperta a tutti, sul quale si affacciano l’atrio di ingresso, l’auditorium e BFF Gallery, dedicata alle opere di arte contemporanea che la Banca ha collezionato a partire dagli anni ’80.
La piazza è definita anche da un porticato alto 40 metri che sorregge la grande copertura energetica, il cosiddetto “Flying Carpet”: una figura geometrica regolare e perfettamente riconoscibile dall’alto nella mappa della città.