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SIBILLA. Marche en marche?

« …E che pensieri immensi, che dolci sogni mi ispirò la vista di quel lontano mar, quei monti azzurri, che di qua scopro, e che varcare un giorno io mi pensava, arcani mondi, arcana felicità fingendo al viver mio!». Giacomo Leopardi, “Le ricordanze”

Attilio Stocchi, Architetto

SIBILLA
I Monti Sibillini, con la grotta della Sibilla e il lago Pilato sono luoghi dove il tempo sembra es- sersi fermato.
Sono i “monti azzurri”che hanno ispirato pensieri e sogni di Leopardi.
Azzurro è il colore della ripartenza.

TOMBE E MOTUS LOCI
Franz Marc: “Dalla disinvoltura di come l’uomo si muove tra le tombe se ne deduce il carattere”.
Credo come Franz Marc che il modo di attraversare la tragedia sia il ritratto più fedele per delineare una persona o una popolazione.
Qui la risposta al terremoto.

Sibilla è il progetto per il portone del Palazzo del Senato ad Ancona: una grande lamiera di ferro, tagliata al laser, con il disegno delle Marche. Sono stilizzati i 236 Comuni. Per visualizzare ogni singolo luogo e per far sentire al contempo la “crepa”“rete” del territorio. Crepa come segno del terremoto, rete come desiderio di connessione e di controllo delle singole realtà.singole realtà.

REGIA E LUCE
Superata l’emergenza e il pronto soccorso il vero primo problema è psicologico.
E’ un problema di luce. Si ha paura del buio, di scomparire.
Mettere luce sul territorio colpito – e testimoniare giornalmente cosa si fa.
Ci si sente abbandonati. Da ogni parte si sente dire “c’è bisogno che qualcuno sorvegli (“episcopo”?) tuteli, osserva e protegga”.
La installazione Sibilla nel portale della loggia di Ancona, vuole reificare il luogo di una possibile cabina di regia: il Palazzo della Soprintendenza.
Una cabina di regia che possa sorvegliare sulla ricostruzione.

ARTERIE E STRADE. PERCORSI.
Così come i Romani per creare un territorio costruivano la rete stradale e poi il resto, qui per ricostruirlo occorre ricostruire la rete: i percorsi di fede (santuario di Macereto,…), i percorsi turistici; quelle emergenze culturali che permettono di portare sangue alle arterie al fine di poter irrorare il corpo ferito (malato forse già prima del terremoto).
L’installazione Sibilla – come un intreccio – vuole far sentire la materia di questo tessuto connettivo.

Attilio Stocchi

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