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Un nuovo tetto per il Duomo di Mirandola

Bottoli Costruzioni e la ricostruzione del Duomo di Mirandola

Il Duomo di Mirandola in provincia di Modena dopo il sisma del 2012

Nel 2012 un potente sisma colpì l’Emilia Romagna. Tra i gravissimi danni che ha causato vi fu il crollo del tetto del Duomo di Mirandola in provincia di Modena. Su progetto dello studio Comes l’impresa Bottoli Costruzioni, importante impresa edile del nord Italia, ha eseguito i lavori di ristrutturazione dell’edificio nel ruolo di general contractor. Il 21 settembre 2019 il Duomo è stato inaugurato e riconsegnato alla comunità.

La struttura del nuovo tetto

L’impresa Bottoli ha ricostruito totalmente il tetto del Duomo. La nuova struttura è una gabbia di legno lamellare e metallo, composta da capriate, che irrigidisce la parte superiore della chiesa. Il nuovo tetto è quindi un corpo unico, leggero, in grado di rispondere uniformemente alle azioni di un sisma, scaricando le azioni sismiche alle strutture sottostanti, le massive murature esistenti. Alcune capriate presentano dei montanti verticali che sostituiscono parte delle murature perimetrali crollate. In questo modo anche le partizioni verticali risultano essere più leggere e parte integrante della copertura.
L’assito di copertura del tetto funziona da piano rigido ed è composto da assi microlamellari di quattro centimetri di spessore, lunghi sei metri e larghi un metro e venti, avvitato alla struttura lignea sottostante.

Lavori preliminari all’installazione del tetto

Per poter iniziare i lavori di montaggio della copertura, l’impresa Bottoli ha dovuto prima raddrizzare uno dei due muri perimetrali della navata principale, fuori piombo di circa trenta centimetri. Dopo che il muro è stato imbragato e tirato per riportarlo in asse, hanno ricostruito una parte della muratura crollata fino ad un’altezza stabilita. Nella ricostruzione della muratura hanno inserito dei tirafondi di ancoraggio in acciaio che funzionano da collegamento tra la struttura lignea del tetto e le murature.

Conclusi questi lavori preliminari, l’impresa di costruzione Bottoli ha fatto eseguire un nuovo rilievo tramite l’utilizzo di Laser Scanner 3D. Sulla base del nuovo rilievo hanno adeguato il progetto esistente del tetto e lo hanno reso esecutivo con precisione millimetrica.

L’installazione delle capriate della copertura

Una tensostruttura ha ricoperto la navata del Duomo fino alla conclusione del tetto per proteggerla dagli agenti atmosferici.
Ogni qual volta doveva essere installata una capriata l’impresa Bottoli smontava parzialmente la tensostruttura per permetterne l’alloggiamento.

Il momento dell’installazione di una capriata pre assemblata.

Due distinte imprese hanno realizzato la carpenteria lignea e metallica delle capriate. In cantiere, sotto la supervisione della ditta Bottoli, le due imprese hanno montato le capriate che sono state poi installate sopra la navata.

Le capriate installate sopra la navata del Duomo di Mirandola.
Il montaggio delle terzere di collegamento tra le capriate del tetto del Duomo di Mirandola.

I tirafondi inseriti nella muratura erano i punti fissi di riferimento per l’installazione delle capriate. Il margine di errore dell’installazione era di pochi millimetri. A installazione ultimata la struttura era agganciata tramite piastre bullonate ai tirafondi e conseguentemente alla struttura sottostante. Dopo l’installazione delle capriate venivano montate le terzere. Infine la ditta Bottoli ha ricoperto le capriate con l’assito microlamellare.

I lavori strutturali al tetto sono conclusi con l’installazione di passerelle grigliate per l’ispezione del sottotetto. Infine l’impresa Bottoli ha realizzato la copertura della navata centrale costruendo delle riproduzioni lignee delle antiche volte a crociera, crollate assieme al tetto durante il sisma.

Interno del Duomo di Mirandola. L’intradosso del tetto e le passerelle di ispezione.
Interno del Duomo di Mirandola a lavori terminati e le nuove volte a crociera lignee.

Le difficoltà incontrate

Il montaggio del tetto ha comportato notevoli difficoltà tra cui far combaciare la progettazione delle strutture lignee e metalliche. Infatti esse erano affidate a due distinte imprese a cui era stato inizialmente dato lo stesso progetto architettonico di base.
Viste le minime tolleranze del ferro, tutta la struttura della copertura si è basata sul progetto esecutivo della struttura metallica, meno suscettibile a modifiche rispetto alla struttura lignea. L’azienda Bottoli ha seguito i progetti delle due distinte strutture come supervisore, visionando e controllando costantemente tutte le fasi delle lavorazioni. Il continuo controllo ha fatto sì che non ci fossero particolari imprevisti, e le due aziende hanno montato assieme le strutture in cantiere senza problemi.

Arch. Paola Bettoni

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