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VICINANZA ALLA GENTE

Il concorso per la chiesa di Pennisi, Acireale (CT)

Don Angelo Milone

Don Angelo Milone, Responsabile dell’Ufficio BCE diocesi di Acireale e componente della Giuria.

La scelta del concorso di progettazione per il “Restauro della Chiesa del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale (CT)”, con il quale si valuta la qualità dell’idea progettuale, invece dell’usuale affidamento dei servizi di ingegneria ed architettura, che adotta come parametri di valutazione la proposta economicamente più vantaggiosa ed il curriculum dei partecipanti, è stata motivata dalla volontà di individuare la migliore soluzione per l’edifico da restaurare e dare ascolto alle esigenze e alla sensibilità degli abitanti di Pennisi.

Per questo, appena il RUP, ing. Rosario Arcidiacono, mi ha comunicato, quale responsabile dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Acireale, l’idea di procedere col concorso di progettazione, ho sottoposto l’idea al Vescovo, mons. Antonino Raspanti, che ha lodato ed approvato la scelta di procedere con tale modalità.

Per la chiesa di Pennisi e la sua gente, dunque, non un semplice progetto di riparazione dei gravi danni strutturali provocati dal sisma, ma un’idea innovativa, che doveva conciliare conservazione e modernità; un’idea progettuale emblematica, rappresentativa di tutti gli interventi edilizi operati dalla Diocesi relativamente al sisma del 26 dicembre 2018.

Questo terremoto, che grazie a Dio non ha provocato vittime o danni a persone, ha, invece, causato gravi danni a molte abitazioni private ed edifici pubblici, e ha danneggiato, più o meno gravemente, circa quaranta chiese della Diocesi. Tanta gente è rimasta senza abitazione, senza servizi e senza chiesa.

In risposta, tanti sono stati gli interventi della Diocesi su buona parte degli edifici di culto danneggiati dal sisma, con lavori di messa in sicurezza, consolidamento e restauro, lavori eseguiti grazie al contributo dalla Conferenza Episcopale Italiana, a fondi della Diocesi e a collette sia diocesane che delle altre diocesi siciliane.

Inoltre, grazie alla “Struttura Commissariale Ricostruzione Area Etnea”, con a capo il dott. Salvatore Scalia, sono state individuate sette chiese che hanno beneficiato del finanziamento statale per la riparazione dai danni del sisma. Tra queste sette, quella di Pennisi, per la quale, attraverso il confronto tra le varie istituzioni, si è giunti a scegliere la tipologia di intervento da adottare.

Le riunioni della commissione, chiamata a valutare i progetti partecipanti al bando, sono state caratterizzate dalla collaborazione e dall’arricchimento reciproco, secondo le specifiche competenze e prospettive.

Personalmente, quale responsabile dell’ufficio diocesano Beni Culturali, mi sono fatto portavoce del Vescovo, delle esigenze pastorali della Chiesa e delle aspettative degli abitanti di Pennisi, cercando di presentare le speranze e le sensibilità della Comunità che vive nella frazione e vede nella sua chiesa un luogo di incontro, preghiera e formazione.

Quel che mi preme testimoniare è che, attraverso la scelta del concorso di progettazione, non solo ha vinto l’idea progettuale valutata la migliore, perché concilia prudenza ed innovazione, raccordando rispetto dell’architettura esistente e coraggio nell’individuare soluzioni nuove, ma soprattutto ha vinto la volontà di condividere le idee e le competenze; non ha vinto solo un progetto proposto da uno studio composto da tecnici tutti giovani, e questo ci rallegra, ma ha vinto la condivisione delle idee.

Da decenni la Chiesa italiana adotta questo genere di concorsi di progettazione, per esempio nell’ambito della progettazione delle nuove chiese e nell’ambito dell’adeguamento liturgico delle cattedrali. La Chiesa si fa capitana per realizzare interventi di progettazione e di restauro con concorso di progettazione.

Adottare questa procedura anche per Pennisi, che è un intervento di restauro e di progettazione, vuole rafforzare l’idea che il concorso di progettazione si può estendere anche agli interventi di restauro e a quei progetti in cui i finanziamenti sono stati già concessi.

Quando i lavori di Pennisi saranno completati ed il clamore mediatico passato, rimarrà la gente della frazione di Pennisi con la sua chiesa, più sicura, più bella e con un valore aggiunto, quello di essere una torcia di luce, di speranza e di attrazione, grazie alla scelta progettuale ed ai materiali innovativi prudentemente innestati nell’esistente.

Dal terremoto, e da ogni disastro della vita, possiamo riscattarci e rinascere, trasformando le ferite e le debolezze in opportunità.


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