Alcuni contenuti o funzionalità qui potrebbero non essere disponibili a causa delle tue preferenze sui cookie!

Ciò accade perché la funzionalità/contenuto contrassegnato come “Facebook Pixel [noscript]” utilizza cookie che hai scelto di disabilitare. Per visualizzare questo contenuto o utilizzare questa funzionalità, ti preghiamo di abilitare i cookie: clicca qui per aprire le tue preferenze sui cookie.

Nuovi edifici polifunzionali per gli oratori

L’oratorio è universalmente riconosciuto come uno dei principali luoghi di aggregazione per i bambini ed i ragazzi, se non l’unico disponibile nelle piccole realtà. Gli oratori oggi dispongono di sale per incontri, aree gioco all’aperto anche per i più piccoli, impianti sportivi, sale ricreative

Non tutti gli oratori dispongono però di un vero ampio spazio per raccogliere dalle 50 alle 80 persone, che sia libero da interruzione visive di pilastri strutturali, che sia tutto su un unico livello e dislocato al piano terreno per evitare qualsiasi tipo di barriera architettonica, ma soprattutto che sia flessibile alle varie attività.
Gli oratori sono aperti tutti i giorni promuovendo una grandissima varietà di attività, che danno vita a offerte di servizi per l’infanzia e l’adolescenza molto diversi durante tutto il periodo dell’anno con una presenza sempre crescente di ragazzi stranieri .
Con la legge regionale n.22/2001, la Lombardia ha pienamente riconosciuto la funzione sociale ed educativa degli oratori parrocchiali promuovendo azioni di sostegno finanziario che hanno certamente ispirato poi la Legge Nazionale n.206 del 1 agosto 2003.
Il tempo libero occupa un posto di una certa importanza nella scala dei valori dei giovani di oggi perché in questi ultimi anni ha assunto un valore e una caratteristica del tutto diversa dal passato. Naturalmente è condizionato dall’età: più aumenta l’età giovanile e più diminuisce il proprio tempo libero a disposizione e lo sport rappresenta ancora una delle attività senza dubbio più seguite anche se dopo i 18 anni si assiste al fenomeno di ritrovare i nuovi luoghi d’incontro nei nuovi centri commerciali che rappresentano le nuove piazze dei giovani d’oggi. Il filo conduttore che lega le attività del tempo libero rimane comunque l’aspetto relazionale e l’oratorio rappresenta l’importante strumento per favorire la crescita umana e spirituale dei giovani promuovendo il suo carattere unico di apertura ed accoglienza senza confini. Ecco allora che gli oratori delle parrocchie diventano lo spazio per l’incontro/confronto di esperienze, culture ed opportunità diverse, un ambiente educativo, se aiuta le persone a porsi in un’ottica di cambiamento quanto mai importante se trasmessa nell’età pre-adolescenziale e adolescenziale. Quest’opportunità deve essere colta con preparazione e con le giuste risorse per gestirne le dinamiche dei ragazzi che diventano adulti aiutandoli a trovare se stessi. Le relazioni interpersonali possono essere coltivate nelle attività di formazione e catechesi, attività ludiche ed aggregative, organizzazione di feste, che necessitano di spazi adeguati perché i giovani hanno bisogno anche di luoghi al di fuori della famiglia, dove poter sperimentarsi e continuare il loro percorso di crescita aprendosi al mondo.
In questo senso anche i luoghi fisici rappresentano un fattore importante per l’esito dell’attività stessa e , senza dimenticare che rappresentano solo uno strumento e non un fine, le strutture acquisiscono notevole importanza nel dare valore a ciò che si fa. Allora ci vogliono anche spazi adeguati alle moderne esigenze ma che costino poco nella loro costruzione e soprattutto nella loro gestione, poiché limitate sono le risorse delle parrocchie. In queste pagine si descrive un progetto pilota di un edificio polifunzionale, che ha saputo coniugare qualità estetica e costi contenuti nella sua costruzione, ma soprattutto ha annullato i costi della sua gestione dei consumi energetici, ormai a regime da due anni, grazie all’involucro altamente performante. Lo schema progettuale molto semplice ma funzionale unito al sistema costruttivo innovativo ed i costi perfettamente sostenibili, caratterizzano questo progetto come un prototipo da riproporre ad altre situazioni perché facilmente adattabile alle esigenze di qualsiasi oratorio.

CHIESA DI SANT’ILDEFONSO (1954-1956) CARLO DE CARLI

Terminata nello stesso anno della Madonna dei Poveri di Figini e Pollini e dedicato dal Cardinal Giovanni Battista Montini, in memoria del suo predecessore Cardinal Schuster al culto di Sant’Ildefonso, questa chiesa è strutturata sul tema della centralità che, in un compiuto gioco di rimandi, dalla collocazione urbana su una piazza circolare, si riverbera nella soluzione di facciata con due bracci laterali che si protendono ad accogliere i fedeli presso la concavità dell’ingresso fino all’interno, dove il fulcro della composizione planimetrica stellare si rivela essere l’esagono dell’area presbiteriale, sormontato da un alto ciborio sorretto da sei colonne e coronato da tre ordini sovrapposti di balconate ad anello, la cui sequenza si perde ad incontrare la luce naturale immessa dalla torre-lanterna. Lo spazio così generato raccoglie i fedeli attorno all’altare, rivolto all’assemblea secondo il rito ambrosiano, ben prima che quest’orientamento venga sancito dalla riforma del Concilio Vaticano II.
Il corpo dell’edificio è trattato in laterizi a vista, così come a vista sono lasciati i segni delle strutture portanti, mentre alcuni inserti in vetrocemento colorato, poco evidenti esternamente, all’interno contribuiscono ad alleggerire i partiti murari, immettendo fasci di luce multicromatica che si miscelano a quella proveniente dalla lanterna ed a quella, inaspettata, di coronamenti di lampade al neon integrate alle solette delle balconate aree del ciborio che nelle ore più buie ne disegnano gli esagoni, in una luminescenza quasi astratta. L’altare maggiore diventa compositivamente il centro di un esagono verso il quale converge ogni altro moto compositivo della chiesa.

IL NUOVO CENTRO POLIFUNZIONALE

La costruzione del nuovo edificio sostituisce in parte un edificio esistente ex Acli che, per ragioni funzionali ed energetiche, era antieconomico pensare di recuperare.
In aggiunta bisogna considerare che si tratta di una struttura già costruita in economia alla fine degli anni ‘50, con impiantistica e dotazioni non più in linea con le attuali normative di sicurezza.
La scelta di procedere alla completa demolizione dell’intera palazzina, oltre a motivi legati al suo cattivo stato di manutenzione e qualità, è anche in funzione delle nuove necessità di fruizione dell’area e degli interventi che la Parrocchia ha programmato. Il progetto pertanto ha previsto la realizzazione di una nuova struttura più leggera e di forma rettangolare, con parte della copertura in legno lamellare e su unico livello, con la creazione di adeguato vespaio, e soluzioni impiantistiche innovative che consentiranno di contenere notevolmente i costi di gestione.
La collocazione della nuova struttura in posizione perpendicolare rispetto a quella attuale consentirà di liberare un grande spazio, nella parte centrale dell’oratorio, tra la palestra, il campo di calcio, la chiesa e l’accesso al sotto chiesa, che andrebbe a costituire una sorta di ‘piazza centrale’ attorno alla quale si potrà concentrare l’attività delle varie componenti della vita parrocchiale.
La forma del nuovo edificio è pressoché rettangolare e le sue dimensioni sono determinate in questo caso dal proseguimento del passo strutturale determinato dalla realizzazione della nuova zona degli spogliatoi dedicati all’attività sportiva giovanile che l’oratorio di questa parrocchia ha portato avanti in tutti questi anni, ma possono essere liberamente modulate a seconda delle proprie necessità ed esigenze.
La copertura a botte della zona destinata al salone consente di non avere pilastri all’interno dello spazio fornendo la possibilità di creare una grande sala par- rocchiale e polivalente.
Sulla parte piana sopra i spogliatoi sono stati montati, in maniera assolutamente invisibile da terra, i pannelli fotovoltaici, previsti in numero sufficiente per l’approvvigionamento completo dell’energia elettrica necessaria al riscaldamento ed alla produzione di acqua sanitaria.
Il nuovo edificio in progetto, della superficie complessiva di oltre 350 mq con il portico annesso sui due lati più rappresentativi, è stato realizzato con il sistema costruttivo brevettato W4GW, molto semplice ed altrettanto innovativo.
Si tratta di un sistema di casseri realizzati in EPS (polistirene espanso sinterizzato) ad altissima densità che fungono da cassaforma durante la costruzione e rappresentano contemporaneamente lo strato isolante dell’involucro. Le lastre in EPS sono fabbricate in stabilimento, in base al progetto architettonico, trasportate ed installate in cantiere, dove vengono armate con acciaio e infine riempite di calcestruzzo. Il risultato finale è una struttura in cemento armato, molto leggera e antisismica, con totale assenza di ponti termici, altamente prestazionale sotto il profilo del contenimento energetico e quindi dei costi di gestione.
Il sistema di casseri e solai è progettato e prodotto su misura per ogni progetto ed è quindi personalizzabile nella forma, negli spessori di isolamento, nelle strutture portanti.
In realtà la visione è più ampia, infatti il progetto si estende e ingloba tutti gli impianti tecnologici che, come l’apparato circolatorio di un corpo umano, tengono vivo e alimentano l’edificio.
Con il sistema costruttivo W4GW si realizzano edifici NZEB, rispettando in anticipo la normativa che entrerà in vigore nel 2020.

Leggi qui un altro articolo riguardo l’oratorio NZEB

Il solaio piano di copertura della zona deputata a spogliatoi sportivi è anch’esso in W4GW tipo predalles costituito da pannelli in EPS 150 kpa ad elevato isolamento termico di spessore, come richiesto nel progetto strutturale.
La copertura della sala comune è stata realizzata con orditura primaria in legno lamellare curvo pretagliato in appoggio sulle murature perimetrali e con incastri già predisposti. Il manto di copertura è stato previsto in lamiera preverniciata di alluminio graffata.
Così come la lattoneria generale anch’essa in alluminio preverniciato. I divisori interni sono stati realizzati con pannelli di gesso fibrorinforzato montate su doppia orditura metallica in acciaio zincato con interposto doppio isolante in lana di roccia. Le facciate esterne sono in parte intonacate a civile con rasanti corati in pasta e in parte rivestite con listellature di klinker ad effetto mattone. I serramenti in pvc dello stesso colore rosso come quelli esistenti della chiesa e i davanzali e le soglie in serizzo.

Architetto Fabio Carria opera principalmente nell’ambito del recupero e della riqualifica- zione dell’involucro edilizio esistente e del restauro architettonico.

Vuoi vedere l’articolo completo? Completa il modulo

Condividi

Lascia un commento

Su questo sito web utilizziamo strumenti di prima o terza parte che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie vengono normalmente utilizzati per consentire al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare rapporti sull’utilizzo della navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare i nostri servizi/prodotti in modo appropriato (cookie di profilazione). Possiamo utilizzare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti a offrirti un’esperienza migliore.

Alcuni contenuti o funzionalità qui potrebbero non essere disponibili a causa delle tue preferenze sui cookie!

Ciò accade perché la funzionalità/contenuto contrassegnato come “%SERVICE_NAME%” utilizza cookie che hai scelto di disabilitare. Per visualizzare questo contenuto o utilizzare questa funzionalità, ti preghiamo di abilitare i cookie: clicca qui per aprire le tue preferenze sui cookie.