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La nuova chiesa parrocchiale di San Liborio a Civitavecchia: punto di riferimento per la Comunità.

Geom. Cristian Baldan, Commercial and Marketing Department STIFERITE SpA
Geom. Cristian Baldan, Commercial and Marketing Department STIFERITE SpA

L’insegnamento dei maestri del novecento sembra essere il punto di riferimento principale che ha guidato l’arch. Enza Evangelista nella stesura della versione finale del progetto della chiesa S. Liborio di Civitavecchia, situata all’interno del quartiere omonimo, a Nord-Est del centro città, verso l’entroterra laziale.

Durante l’edificazione della chiesa, per ben 7 anni, le funzioni religiose si sono svolte in un piccolo fabbricato provvisorio posizionato a lato del cantiere determinando così, in un clima di aspettativa e verifica degli stati di avanzamento dei lavori, un legame ancora più intenso tra la comunità ed il nuovo edificio.

La benedizione delle campane, la cui fusione è stata supervisionata in prima persona dal parroco Don Federico Boccacci, è avvenuta il 27 settembre da parte del vescovo Gianrico Ruzza, che successivamente ha presieduto la celebrazione eucaristica per la dedicazione della nuova chiesa l’11 ottobre.

La costruzione della chiesa parrocchiale di San Liborio a Civitavecchia

Dal coinvolgimento del territorio al completamento del progetto

La conformazione del quartiere fortemente ortogonale e ancora ricco di vuoti urbani fa apparire la costruzione come un padiglione progettato per le esposizioni di architettura organizzate dal Bauhaus degli anni ’20: un inno all’elemento architettonico ed alle tecniche costruttive moderne e moderniste.

Si presenta come un insieme di eterei volumi intonacati di un bianco candido che si intersecano fra loro creando un aggregato quasi urbano da cui svettano la scala elicoidale che smaterializza il campanile e la grande vetrata absidale in alabastro omaggio alle facciate del complesso di Dessau progettato da Walter Gropius nel 1925.

La tecnica costruttiva degli elementi portanti in cemento armato gettati in opera ha permesso una grande libertà compositiva nel sviluppare la trama spaziale interna, quest’ultima risulta essere molto elaborata attraverso il concatenamento di volumi geometrici in addizione e sottrazione.

Hanno contribuito alla realizzazione dell’opera l’arch. Crostella ed il geometra Varlese che hanno redatto il progetto preliminare degli anni 2000, mantenuto nell’impianto generale dall’arch. Enza Evangelista, coadiuvato dallo studio Evangelista, che ha redatto la variante generale ed il progetto definitivo ed esecutivo, lo studio degli interni, dei materiali di finitura con particolare attenzione al presbiterio, l’abside ed i fuochi liturgici. Il progetto delle strutture è stato redatto dall’ing. Giovanni Evangelista.

Particolare attenzione è stata data al tema dell’efficienza termica dell’involucro: le murature in cemento armato sono state isolate con sistema a cappotto attraverso pannelli STIFERITE Class SK, pannelli sandwich costituiti da un componente isolante in schiuma polyiso, espansa, rivestiti su entrambe le facce con velo vetro saturato.

Pannello Stiferite Class SK

La grande volumetria è isolata attraverso l’utilizzo di circa 1700 mq di pannelli si spessore 100 mm forniti dalla rivendita Castra di Civitavecchia. La posa è avvenuta attraverso lo schema a “quinconce” con il lato più lungo parallelo alla linea di partenza a terra.

La tecnica costruttiva dell’isolamento dall’esterno permette l’applicazione dello strato coibente senza soluzione di continuità limitando la formazione di ponti termici, inoltre la struttura portante risulta essere meno esposta a fenomeni di degrado chimico-fisico dovuti agli sbalzi termici.

Applicando l’isolante all’esterno è inoltre possibile sfruttare la massa delle strutture portanti per aumentare l’inerzia termica del pacchetto costruttivo: in questo modo le pareti, e di conseguenza gli ambienti interni, si raffreddano e si riscaldano più lentamente e contribuiscono a migliorare soprattutto il comfort estivo.

Isolamento in poliuretano per tutte le strutture opache: i vantaggi della scelta.

La scelta di utilizzare il sistema a cappotto con STIFERITE Class SK è stata motivata dalle sue eccellenti prestazioni isolanti: lo spessore utilizzato di 100 mm ha una conducibilità termica dichiarata (ɅD) di 0,026 W/mK ed assicura una Trasmittanza Termica pari a 0,26 W/m2K.

L’efficacia e la durabilità delle prestazioni dello strato isolante costituiscono requisiti importanti anche per gli aspetti di sostenibilità degli edifici: utilizzare meno materiali, sia in volume e sia in peso, significa sottrarre meno risorse all’ambiente, ridurre gli impatti causati da trasporto, messa in opera e futura dismissione dei materiali, eliminare onerose opere di manutenzione e ripristino e ridurre, per l’intera vita dell’edificio, le emissioni nocive determinate dal riscaldamento e condizionamento degli edifici.

La chiesa parrocchiale di San Liborio a Civitavecchia

Agli aspetti ambientali STIFERITE ha dedicato importanti risorse che hanno consentito lo sviluppo di studi LCA (Life Cycle Assessment), il rilascio di Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD) secondo procedure verificate da Ente Terzo (IBU – Institut Bauen und Umwelt) e la messa a disposizione del mercato della mappatura dei propri prodotti per la valutazione del loro contributo ai requisiti fissati dallo standard internazionale LEED® per la certificazione ambientale degli edifici.

Tutti i prodotti dell’ampia gamma STIFERITE rispondono inoltre ai requisiti fissati dai CAM (Criteri Ambientali Minimi DM 06/08/2020) e resi obbligatori per tutti i materiali isolanti utilizzati in opere di riqualificazione energetica che accedono alle detrazioni fiscali.

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