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Rigenerazione urbana

Il progetto di edilizia di culto dello studio Quattroassociati architetti, si è posto un doppio obiettivo da conseguire in modo unitario. Per questo motivo si è voluto riqualificare l’area con un intervento che produca un riordine urbano. Inoltre, si è voluto introdurre nel tessuto edificato una presenza architettonica significativa capace di riproporre una forte identità “figurativa” alla nuova chiesa.

IL CONCORSO

Il progetto di edilizia di culto è risultato vincitore nel concorso indetto dalla Diocesi di Milano nel 2006. Il concorso voleva dotare la parrocchia di Sant’Ambrogio di Trezzano sul Naviglio di una nuova chiesa sussidiaria e di un centro di accoglienza. L’intervento, realizzato a partire dal 2010, è organizzato attorno ad un programma liturgico e pastorale che comprende: chiesa, uffici parrocchiali, centro Caritas, alloggi-famiglia.

L’URBANISTICA

C’era un problema urbanistico da superare. Il lotto aveva un’esigua estensione, e inoltre erano difficili le condizioni del contesto. L’edificio esistente era occupato da una edilizia di culto eterogenea di volumetria ingombrante. Per questo motivo la progettazione hanno richiesto di contraddistinguere il nuovo complesso parrocchiale articolandolo entro un recinto-soglia. La delimitazione su tutti i lati del complesso ne rimarca l’eccezionalità e lo rende inequivocabile, sia nelle relazioni con il contesto edificato, sia nella sua fruizione “distratta” quale figura simbolica nel territorio.

L’ARCHITETTURA

Il recinto-soglia, il cui elemento murario continuo richiama taluni antichi complessi di basiliche quali S. Ambrogio a Milano, sottolinea con i suoi bordi, il mutamento in senso sacro dello spazio che contiene. Ciò permette di ribadire architettonicamente l’unitarietà dello spazio parrocchiale entro il quale si dispongono le diverse attività, in modo tale che queste – come ricordato anche da Papa Benedetto XVI – non separino la loro dimensione sociale “orizzontale” dalla dimensione “verticale” della fede. La “verticalità” della chiesa quale “sublimazione” della “orizzontalità” sociale della parrocchia, e di tutto il complesso di edilizia di culto, é restituita dal progetto con una forma di massima intelligibilità.

LA MATRICE PROGETTUALE

Lo studio Quattroassociati architetti propone l’articolazione morfologica della nuova chiesa che si innalza dal recinto sacro, si ricollega infatti alla matrice originaria che ha ispirato lungo i secoli l’edificazione delle chiese cristiane: dare forma architettonica al segno della Croce. Come Victor Hugo aveva a suo tempo bene capito, le architetture sacre sono state per millenni un “verbo tradotto e manifestato agli occhi”. Da qui la permanenza architettonica della forma a croce che sin dagli inizi si è impressa nelle architetture cristiane, e che il progetto per la chiesa di Trezzano intende recuperare pur nel pieno rispetto degli indirizzi liturgici post-conciliari.

Il volume della Croce

La debolezza e la confusione tipologica che spesso caratterizza le chiese contemporanee, e i progetti di edilizia di culto in generale, deriva con ogni probabilità dall’aver rinunciato alla loro costituzione quali organismi ancora simbolici debitori al “verbo fondativo”: la Croce. Ecco che cosi l’eccezionalità della presenza architettonica si erge in un volume di quasi 20 metri plasmato intorno alla forma della Croce. Evitando facili mimetismi, il simbolo originario del Cristianesimo dimostra qui la sua intatta potenzialità di conformarsi in architettura.

La figura della Croce

Sul lato che guarda verso Milano, la croce si innalza perpendicolare, mentre sul retro la forma strutturale a mantello disegna un’abside che all’esterno ribadisce ancora una volta la specificità cristiana del monumento e all’interno accoglie il presbiterio quale fulcro prospettico della liturgia. Quattroassociati architetti pensa ad una figura della croce slanciata nel cielo dalla curva strutturale a mantello (un richiamo al manto protettivo che accoglie nella Chiesa così come dipinto nella famosa Madonna del Polittico della Misericordia di Piero della Francesca), e alla sua sommità si rovescia poi verso l’interno della chiesa.

Il disegno della Croce.

In tal modo la croce disegna anche il soffitto della aula liturgica, dove l’assemblea dei fedeli guarda ad essa come simbolo di luce. L’innovativa figura architettonica della doppia croce non è però solo un espediente simbolico. Con essa si valorizza attraverso la luce lo spazio architettonico. Il rovesciamento della croce verso l’aula liturgica consente di articolare la percezione delle mura perimetrali interne.

Lo spazio interno

Lo spazio interno viene di conseguenza esaltato nella sua sacralità grazie alla luce naturale. La diffusione della luce trova quindi diverse fonti: penetra dalla croce greca in copertura, dai lati della croce rovesciata e dall’ampia apertura di vetro sagomato sul lato del Naviglio e si rifrange infine nel piccolo specchio d’acqua posto tra sagrestia e cappella feriale, offrendo riflessi mobili all’interno dell’aula. Per questo motivo, data la verticalità del volume a croce sul sagrato, si è scelto di incorporare in esso il campanile recuperando il piano inclinato della croce rovesciata interna all’aula liturgica.

Il campanile

Il progetto dello studio Quattroassociati architetti  (vedi anche nel sito dello studio Quattroassociati architetti)pensa ad un campanile che realizza visivamente l’asse dell’intera composizione planivolumetrica dell’edificio chiesa e del programma liturgico. Infatti, la sua verticalità è scavata al centro della fronte principale e segna il portale bronzeo d’ingresso. Nell’incisione volumetrica trovano posto in verticale le cinque campane. La croce in sommità e le cinque campane sovrapposte all’interno del campanile scavato, identificano il luogosacro e per questo motivo anche il richiamo all’assemblea. L’intero complesso di edilizia di culto è realizzato in calcestruzzo bianco fotocatalitico autopulente, in modo che l’immagine architettonica del centro parrocchiale, articolato entro il recinto-soglia, trovi nello slancio verso l’alto della chiesa a croce una unitarietà plastica tra dimensione “orizzontale” dell’attività pastorale e dimensione “verticale” della fede.

Quattroassociati architetti
Corrado Annoni, Stefano Parodi, Michele Reginaldi, Daniela Saviola. Dalle loro esperienze su diverse aree tematiche del progetto si distinguono quelle in edilizia di culto: padiglione della Santa Sede all’Expo Milano 2015; ampliamento della chiesa di Sant’Ambrogio a Rozzano; concorso CEI per la chiesa di Santa Maria del Voto a Forlì; restauro e valorizzazione del Seminario Arcivescovile a Milano.

 

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