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Campanili e Grattacieli

La campana non ha certo necessità di venire sopraelevata oltremodo più in alto dei campanili stessi per farsi sentire e per emulare i grattacieli, in quanto il suono così si perderebbe nel vuoto, l’ombra del campanile che disegnava il territorio rurale, scandiva le pievi ed i paesaggi, oggi risuona tra i muri della città contemporanea 

a cura di Luca Zen, architetto 

Questo il titolo di alcune omelie che Papa Benedetto XVI rese nelle sue messe a Pentling, nella chiesa del suo luogo natio. 

In particolare Papa Benedetto in quelle occasioni parlò di come le campane accompagnino il fedele dal battesimo al suo congedo in terra, di come questo seguito sia reso a tutta la comunità attraverso il riverbero del suono delle campane appunto, un oggetto prezioso umano e culturale insostituibile. 

Papa Benedetto sottolineava ancora come i campanili siano un “soccorso” dall’alto mentre i grattacieli sono un innalzamento della terra verso l’alto quindi l’auto definizione di un limite

Il suono delle campane nato circa nel duemila A.C. era prodotto in origine da elementi d’argilla, solo successivamente in Cina ed in India si realizzarono delle campane equivalenti a quelle attuali. Sembra che i romani richiamassero con il loro suono i bagnanti alle terme; i monaci benedettini ne fecero uno strumento diffuso in tutti i loro monasteri quando col riverbero veniva ritmata la giornata, questo suono, incorniciava la parabola della vita umana e riusciva nel suo intento grazie al silenzio che permeava città e campagne. Oggi il suono delle campane viene facilmente distorto od annullato dal fragore e dal rumore presente nelle città. 

La campana non ha certo necessità di venire sopraelevata oltremodo più in alto dei campanili stessi per farsi sentire e per emulare i grattacieli, in quanto il suono così si perderebbe nel vuoto, l’ombra del campanile che disegnava il territorio rurale, scandiva le pievi ed i paesaggi, oggi scrive e suona sui muri delle città una corona della memoria dei tempi andati e un augurio per quelli futuri. 

A questa funzione privilegiata presiede l’azienda Trebino Roberto di Uscio (GE) con i suoi duecento anni di storia, da quando è stato realizzato il suo primo orologio per la torre di legno della città di Genova.

L’azienda è situata in Liguria esattamente a Uscio, su una valle nota come “valle degli orologi e delle campane”, dove a inizio secolo XIX erano ben sette le Aziende specializzate nell’Arte Campanaria fra Recco e Uscio, a pochi chilometri da Portofino.

Con la sua equipe di ingegneri che proiettano la meccanica su vie informatico-digitali, sono arrivati attraverso il Cavalier Roberto Trebino a diventare un nome familiare ai “principi del Vaticano”, in quanto hanno elettrificato le campane e gli orologi per le quattro basiliche romane più importanti: San Pietro, San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, grazie ad un software avanzatissimo che gestisce le suonerie e gli orologi con principi digitali d’avanguardia tramite il computer Jubileum.

Con la realizzazione contemporanea del museo delle campane presso la stessa sede, la visita vale la pena.

L’azienda Trebino svolge un ruolo insostituibile sul territorio nazionale e internazionale, ha accompagnato l’evoluzione liturgica della chiesa stessa con aggiornamenti continui e con la dedizione del suo personale sempre cosciente dell’importanza del ruolo ricoperto nella società contemporanea.

Le campane attuali sono sostanzialmente di due tipi: quelle con battacchio interno (occidentali) e quelle con martello (orientali).Quelle occidentali sono fuse in bronzo, (lega rame-stagno) e innestate nella cella campanaria. Trebino utilizza anche gli studi di Simpson che permettono di intonare perfettamente tra loro gruppi di campane secondo le regole musicali. 

Papa Joseph Ratzinger, Benedetto XVI conclude una sua omelia ricordandoci che la campana è misura del diritto per la comunità, è il ricordo che Gesù è la pietra angolare. 


La risonanza 

Il suono delle campane è il prodotto di un complesso sistema di pendoli, la campana stessa e il battacchio, che risuonano con la campana, di cui sono fondamentali la forma e il materiale. Tutti i materiali vibrano a frequenze caratteristiche del materiale stesso e della sua forma, come per esempio una corda di violino, i piani di legno di una cassa armonica, un cristallo. Le campane sono spesso di metallo e tipicamente in leghe di bronzo, con rapporti specifici di rame e stagno per offrire durezza per favorire vibrazioni prolungate nel tempo e, simultaneamente, resilienza agli urti. Nelle campane il materiale trasporta la vibrazione prodotta dal rintocco del batacchio all’ aria racchiusa dalla campana. Le onde acustiche vengono poi trasferite in maniera efficace all’aria aperta proprio dalla ‘forma a campana’ della campana. Quindi anche la forma della campana è fondamentale e ha un disegno ottimizzato per trasferire le onde acustiche dalla campana all’aria circostante, permettendo loro di raggiungere lunghe distanze inalterate. Inoltre la forma della campana seleziona i toni parziali che accompagnano il suono fondamentale prodotto dalla campana, perché quando la sezione della campana cambia anche la frequenza a cui risuona cambia, arricchendo cosi il timbro della campana, rendendolo armonioso. Le frequenze fondamentali delle campane vanno tipicamente da 100 a 1000 Hz (Hz = vibrazioni al secondo). Le campane, come tutti gli strumenti, vengono accordate durante la produzione, e restaurate, se serve, quando già in esercizio. La purezza dei materiali con cui sono fatte, la ricchezza del suono che producono e l’armonia della loro forma rendono le campane uno strumento speciale, messaggero di armonia. 

Dott.sa PhD Federica Causa 

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