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Nuove chiese: concorsi 2020


Le candidature alle manifestazioni di interesse: come far crescere la qualità della partecipazione

Si sono da poco concluse le candidature alle manifestazioni di interesse dei concorsi di progettazione per i nuovi complessi parrocchiali promossi dalle diocesi di Teramo – Atri (Alba Adriatica) e di Monreale (Terrasini) in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI.

Le scadenze, posticipate di un mese e concluse ad Aprile 2020, a causa dell’emergenza Covid-19, hanno raccolto una grande adesione da parte di gruppi interdisciplinari, a cui era richiesta la formazione di team costituiti da architetti/progettisti, liturgisti e artisti.

La manifestazione di interesse per il concorso di Teramo-Atri ha ricevuto 160 candidature, e 142 le candidature inviate per Monreale, proveniente da più parti di Italia in percentuale sensibilmente diverse

Approfondisci su http://bce.chiesacattolica.it

Teramo-Atri Bando Alba Adriatica

  • Gruppi di lavoro candidati: 160
  • Professionisti coinvolti (tecnici+artisti+liturgisti+consulenti): 935
  • Coordinatori locali (provenienti dalla regione Abruzzo): 24
  • Coordinatori donne: 12
  • Coordinatori under 35: 17
  • Gruppi non ammissibili: 36
  • Gruppi scelti: 15

Monreale Bando Terrasini

  • Gruppi di lavoro candidati: 142
  • Professionisti coinvolti (tecnici+artisti+liturgisti+consulenti): 890
  • Coordinatori locali (provenienti dalla regione Sicilia): 32
  • Coordinatori donne: 16
  • Coordinatori under 35: 16
  • Gruppi non ammissibili: 30
  • Gruppi scelti: 21

Interessante rilevare che, in entrambe le manifestazioni, sono comunque molte, complessivamente oltre trenta, le candidature che hanno indicato come capogruppo dei professionisti Under 35. Valore da sottolineare in quanto la partecipazione si è molto allargata verso le nuove generazioni a conferma di quanto la progettazione di un edificio di culto resti sempre un’esperienza fondamentale per gli architetti e quanto il metodo del concorso risulti lo strumento più efficace e democratico per confrontare le idee e le proposte diverse al fine di aumentare la qualità progettuale delle nostre CHIESE.

Pur rispettando le limitazioni del periodo di emergenza, si manterranno le procedure ordinarie e le scadenze previste nei bandi, compreso il seminario formativo che verrà proposto in modalità online, lasciando però la possibilità di effettuare il sopralluogo nelle aree di intervento in modo individuale e in tempi differenti

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COME FARE CRESCERE LA QUALITÀ DELLA PARTECIPAZIONE

Raccogliendo le esperienze relative alle manifestazioni di interesse svolte fino a Maggio 2020,  il Comitato ha dichiarato di essere molto soddisfatto della qualità del gran numero di professionisti che si sono presentati ma ha evidenziato degli errori “di forma” che si ripetono spesso durante questa prima fase di presentazione delle candidature e che risultano essere MOTIVAZIONE DI ESCLUSIONE.

Per far crescere la qualità della partecipazione è opportuno condividere alcune riflessioni.

E’ ormai evidente che il percorso intrapreso dalla Chiesa italiana nella scelta del concorso come via privilegiata per affrontare il tema della progettazione dei luoghi di culto è anche quello di sostenere la scoperta dei talenti a sostegno dell’arte e dell’architettura di qualità, ma in questa prima FASE ISTRUTTURIA diventa fondamentale da parte dei candidati evitare ERRORI che sono ancora spesso causa di un alto numero di eliminazione in fase di scelta da parte della commissione istruttoria.

Diventa quindi essenziale la responsabilità diretta da parte di chi partecipa a questa prima fase di presentazione del proprio team operativo,  poiché forse si sottovaluta che la qualità e la correttezza con cui vengono inviate le domande e la documentazione richiesta rappresenta il primo livello di “valutazione” della scelta con cui il Comitato si confronta proprio per poter rispondere al compito di selezionare i gruppi di lavoro che avranno come impegno quello di attraversare tutte le fasi successive del concorso per proporre la loro proposta migliore.

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Se da una parte la Committenza si è impegnata fortemente in questi anni ad elevare il livello di competenza di tutte le figure che rientrano nel processo e nelle varie fasi del concorso, anche coinvolgendo in modo attivo la comunità locale e gli stessi responsabili delle diocesi,  in incontri e seminari di formazione mirati a meglio comprendere i caratteri dell’architettura sacra contemporanea e alle “lettura” degli elaborati grafici  e  offrendo  attraverso la stesura del Documento Preliminare del Progetto (D.P.P.) , una documentazione chiara ed esaustiva come guida per i progettisti invitati al concorso, è altresì vero che anche i professionisti che intendono partecipare alle manifestazioni di interesse devono necessariamente evidenziare un atteggiamento più attento nei confronti dell’impegno dimostrato dall’ente banditore.

Infatti, la giuria, nell’istruttoria della documentazione inviata, se quest’ultima risulta completa e conforme a quanto richiesto, assegna un punteggio che riesce a garantire l’elenco di una graduatoria di merito per la selezione dei gruppi di lavoro da invitare alla fase successiva.

Nella fase istruttoria, le candidature inviate vengono valutate attraverso un punteggio assegnato in parte in modo OGGETTIVO, e riferito essenzialmente alla valutazione del materiale allegato, e in parte assegnato in modo SOGGETTIVO, e riferito agli aspetti qualitativi dei profili presentati e all’esposizione e chiarezza di quanto relazionato.

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Cause di esclusioni più frequenti

Per meglio chiarire, e nell’attesa che possano essere pubblicate presto, nei siti di riferimento, le FAQ relative anche alle domande più frequenti in questa prima fase, intendiamo evidenziare alcuni degli errori più comuni:

Liturgista ripetuto in più gruppi;

bisogna verificare che il liturgista invitato a partecipare nel proprio gruppo di lavoro abbia dato disponibilità in modo esclusivo. Ciò comporta l’esclusione di tutti i gruppi di lavoro che si presentano con il medesimo nominativo.

Modulistica errata

sono richiesti solo 2 documenti in pdf da allegare alla domanda di partecipazione. Per tanto è chiaro che tutti i CV e i portfolio di ogni componente del gruppo di lavoro (consulenti e/o collaboratori inclusi) devono essere allegati in un unico file pdf e la relazione metodologica sarà presentata in altro file pdf. PENA ESCLUSIONE per chi allega documenti singoli in numero maggiore a quanto richiesto.

Manca Portfolio

L’importanza di comprendere la qualità e il profilo del gruppo, come parte integrante del progetto che si vorrà presentare dal punto di vista architettonico-artistico, emerge proprio nella richiesta esplicita da parte della committenza di poter conoscere la produzione e le opere realizzate dai tecnici (architetti-ingegneri) e dall’artista.  La mancanza di fornire in questa fase la documentazione relativa per esempio all’artista pone l’intero gruppo in posizione di esclusione

Portfolio NON COMPLETI e NON APPROFONDITI sulle esperienze progettuali relative all’edilizia di culto (per coloro che hanno avuto precedenti esperienze);

E’ emerso in questa prima fase che, in più casi, la documentazione presentata non ha aiutato la commissione nel valutare l’attività e le esperienze di quei professionisti che avevano già realizzato edifici di culto in quanto si evidenziavano invece molti dettagli relativi a progetti in genere ma poca chiarezza riferita a quanto progettato o eseguito nelle precedenti esperienze di settore.

Mancanza di RELAZIONE METODOLOGIA;

La mancata presentazione della relazione metodologica, documento essenziale per esplicitare il rapporto interdisciplinare tra i vari componenti del gruppo di lavoro ed evidenziare il livello di partecipazione tra i vari ruoli e le varie professionalità che interverranno per l’elaborazione del progetto, dimostra da parte dei concorrenti una superficialità e una mancanza di capacità di soddisfare le richieste della committenza, almeno in questa prima fase.

Errori di sviluppo della RELAZIONE METODOLOGIA

La relazione metodologica è richiesta dalla committenza per capire come il gruppo di lavoro, costituito da professionisti con sensibilità, provenienze geografiche e specializzazioni diverse, intende organizzarsi per sviluppare il tema a progetto. Inviare relazioni che “presentano” il gruppo, o fanno memoria di progettualità di chiese già eseguite (anche con immagini), o rappresentano (anche con schemi o schizzi) l’idea di progetto che il progettista ha già in mente prima di sapere ciò che verrà richiesto dalla committenza (contenuti esplicitati nel DPP) sono tutti motivi di attribuzione di punteggi bassi o addirittura di esclusione.

DOCUMENTAZIONE RIFERITA A ALTRO CONCORSO

Vengono inviati documenti chiaramente riferiti a altri concorsi

Riflessioni conclusive

E’ evidente, riguardando queste principali cause di esclusione, che bisogna considerare questa FASE INIZIALE come una delle fasi fondamentali del processo del concorso, poiché attraverso questa prima presentazione si attiva una prima fase “conoscitiva” tra la committenza e i progettisti candidati. Per cui dovrà essere chiaro che l’attenzione e la cura con cui si intende presentarsi saranno giudicati e concorreranno a una valutazione di merito da parte del Comitato che sarà rivolta soprattutto a coloro che dimostrano di partecipare con interesse e competenza.

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Ci auguriamo che queste riflessioni servano di aiuto e come supporto operativo per tutti coloro che intendono unirsi al percorso sinergico e di crescita condiviso in questi anni con l’ufficio BCE e le diocesi italiane, perché la Chiesa oltre ad essere diventata committente consapevole ed evoluto,  possa  cercare di sostenere, anche per il futuro, il ruolo di guida nella fase preliminare del concorso.

Per rimanere aggiornati sulle future manifestazioni di interesse per la costruzione di nuove chiese e complessi parrocchiali compila con i tuoi dati qui: aggiornamento costante ChiesaOggi.

Arch. Caterina Parrello

La responsabilità assegnata al gruppo formato dall’architetto-artista-liturgista è quella di lavorare sinergicamente a sostegno di un progetto unitario, dall’inizio alla fine, perché il progetto proposto sia la rappresentazione di un pensiero lineare e condiviso in tutte le sue fasi. Così che l’idea progettuale condivisa nata a partire da un dialogo costante e laborioso delle diverse componenti possa trovare una giusta libertà creativa nel giusto equilibrio delle attese della committenza e di coloro che dovranno “vivere” nell’edificio realizzato.

Architetto Caterina Parrello
Direzione CHIESA OGGI


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