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I campanili dello Studio Deldossi architetti

Lo studio di architettura Deldossi è specializzato nel campo del restauro di immobili di pregio ambientale, architettonico e archeologico. In modo particolare è specializzato nel restauro dei campanili. Il restauro di questi particolari immobili ne richiede un’approfondita conoscenza poiché il campanile, nell’universo edilizio, è un mondo a sé stante. Infatti è contraddistinto da criticità particolari dovute alla presenza di elementi unici nel loro genere, le campane.

Lo studio Deldossi, la cui titolare è l’architetto Silvia Deldossi, ne affronta a tutto campo le problematiche. Lo studio esegue indagini storiche, diagnostiche, rilievo geometrico, materico e del degrado, progetto di restauro e direzione lavori.

I campanili

Studio DelDossi: Torri alte e snelle, i campanili si possono vedere come dei pendoli al contrario. Un peso di tipo dinamico sulla sommità fa “oscillare”, seppur impercettibilmente, l’intera struttura. Essendo un elemento architettonico difficile da raggiungere ed ispezionare in tutte le sue parti, la manutenzione ordinaria è particolarmente rara. Questo può provocare nel lungo periodo gravi problemi. Inoltre il campanile è simbolo identitario del luogo in cui si trova ed essendo visibile da lontano è un elemento che contraddistingue il paesaggio italiano. Per questo con attenzione e sensibilità deve essere mantenuto e restaurato in modo adeguato.

Le parti di un campanile

Studio DelDossi: Il campanile è composto da una cella campanaria, l’area del campanile dove è alloggiato il castello campanario. Il castello campanario è la struttura in ferro che porta il concerto campanario. Il concerto campanario è l’insieme delle campane presenti. Solitamente nel nord italia il concerto campanario comprende otto o dieci campane di diverse dimensioni e tonalità. Al di sopra della cella campanaria può esserci un’altro corpo edilizio definito tamburo con un pinnacolo in sommità. Rimane il fatto che le caratteristiche di ogni campanile dipendono dal luogo e tempo in cui è stato edificato.

Il peso di una singola campana può essere di centinaia di chili. Dal punto di vista strutturale i campanili isolati da altri edifici, rispetto a quelli incorporati in un immobile, sono strutturalmente più vulnerabili alle sollecitazioni dinamiche quali vento, sisma e vibrazioni da concerto campanario. Inoltre le sopraelevazioni che spesso hanno subito nei secoli, assieme all’aumento del numero di campane installate, sono causa di ulteriori criticità.

Il ruolo dell’architetto

Studio DelDossi: Le torri campanarie raccolgono l’intera gamma delle problematiche edili. Per questo l’architetto Silvia Deldossi, assieme al suo team, ne ha una consolidata conoscenza e coordina i numerosi tecnici e maestranze che entrano nella progettazione di restauro. In ogni progetto infatti possono concorrere l’ingegnere strutturale, l’inceppatore di campane ovvero coloro che realizzano ed installano le campane, specialisti nel sistema di allontanamento volatili, restauratori, imprese edili, tecnici per impianti di illuminazione, elettricisti ed orologiai.

Come il campanile, anche la committenza è particolare. Solitamente i campanili sono proprietà delle parrocchie, ma ogni dieci anni circa il parroco viene cambiato. Quindi se non esiste una persona dedita alla programmazione delle manutenzioni degli edifici ecclesiali, la memoria storica dei lavori viene persa. Oltre a ciò la comunità si identifica col campanile ed anche con essa è necessario interloquire.


Il campanile della Chiesa di San Pancrazio

Gorlago (Bg) , il campanile restaurato della Chiesa di San Pancrazio

Studio DelDossi: Il campanile della Chiesa di San Pancrazio, a Gorlago in provincia di Bergamo è una struttura del settecento, isolata rispetto alla chiesa e restaurato nel 2013. Alto circa settanta metri è ricoperto di lastre in marmo di Zandobbio il che lo rende particolarmente prestigioso. In sommità è contraddistinto da un tamburo con pinnacolo a cipolla in rame con struttura in legno, sopralzo di arricchimento del novecento. Possiede un concerto campanario di otto campane.

Durante i primi rilievi per i lavori di restauro si è scoperto che una lastra di copertura in rame del pinnacolo si era distaccata e volata via. Questo ha lasciato uno grosso squarcio nella copertura che ha permesso l’infiltrazione di abbondante acqua piovana. Come effetto a cascata si sono prodotti numerosi problemi che hanno danneggiato varie parti del campanile. Il castello campanario e le campane erano gravemente ossidate e anche la struttura muraria del tamburo necessitava di un rinforzo strutturale.

Il progetto ed i lavori di restauro sono consistiti nella reitnegrazione della copertura del pinnacolo, riprogettazione e intera sostituzione del castello campanario, restauro e reinstallazione delle campane, consolidamenti strutturali con nuove catene e capochiave ed infine la pulitura e restauro delle superfici del campanile. I lavori hanno così riportato il campanile ad uno stato di sicurezza e rinnovato splendore.

Il campanile di Caloziocorte

Caloziocorte provincia di Lecco, il campanile della Parrocchia di San Martino Vescovo

Studio DelDossi: Il campanile di Caloziocorte è situato nella parrocchia di San Martino Vescovo. La torre, di origine medievale, è stata oggetto di sopralzo nel settecento e nel novecento. Il coronamento in sommità, dagli anni novanta del secolo scorso, risulta sguarnito di cinque statue in cemento decorativo, quattro angeli ed il Cristo. Le statue furono gravemente danneggiate da un fulmine e non furono più ricollocate.

I sopravvenuti danni strutturali al campanile erano dovuti ad infiltrazioni d’acqua provenienti dal permeabile coronamento in graniglia di cemento che aveva inoltre favorito la crescita di piante. In questo caso, oltre alle usuali indagini, in accordo con la soprintendenza, lo studio ha fatto eseguire delle indagini diagnostiche leggermente invasive. Con questi dati, l’ingegnere strutturista ha realizzato il progetto di restauro strutturale del coronamento e della cella campanaria.

La nuova croce del campanile di Caloziocorte, progettata dallo studio Deldossi

Studio DelDossi: Poiché il campanile fino a trent’anni fa era provvisto di statue, molte persone del paese ben ricordavano la diversa estetica del campanile. Per questo è insorto il dilemma sul loro ripristino o mantenimento del coronamento vuoto. Infatti le statue sarebbero potute essere sostituite da copie realizzate tramite calchi dei lacerti ancora esistenti. A seguito di discussioni con la committenza, la popolazione e la soprintendenza si è optato per reintegrare il coronamento del campanile con un nuovo elemento decorativo, una nuova croce. Lo studio Deldossi ha quindi progettato una nuova croce raggiata, alta tre metri, riportante gli elementi di San Martino e collocata in cima al coronamento al posto della precedente statua del Cristo. I lavori iniziati nel maggio 2019 a nove mesi di distanza sono in dirittura di conclusione.

Arch. Paola Bettoni

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