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Un progetto che integra Arte e Architettura

Il progetto del Complesso parrocchiale Gesù Maestro a Racalmuto (Ag) in Sicilia costituisce un polo importante in area di recente espansione ed esprime il senso della tradizione mediterranea attraverso forme contemporanee

La realizzazione del nuovo complesso è esito della quinta edizione del concorso “Progetti Pilota” promosso dalla CEI nel 2008, volto a promuovere un dibattito sulla funzionalità e sulla qualità delle chiese, sul significato teologico ed ecclesiologico delle opere, sul valore dell’impianto liturgico.

L’edificio costituisce un polo importante in un’area di espansione recente a Racalmuto.

Il concorso è stato vinto da un raggruppamento formato da R. Rigamonti (capogruppo), Negozio Blu Architetti Associati e S. Garnero, con l’artista Luisa Valentini e il liturgista Don Paolo Tomatis.

Il progetto architettonico definitivo ed esecutivo è stato coordinato dall’arch. Paola Gatti di Negozio Blu Architetti Associati; il progetto delle strutture dall’Ing. Elio Lo Giudice; la direzione lavori dall’Ing. Gian Luigi Di Marco.

Caratteri dell’architettura

Uno degli elementi significativi del progetto è la scelta di riprendere alcuni caratteri delle antiche chiese cittadine (leggeri movimenti delle facciate, verticalità delle sedi campanarie, compenetrazione tra pietra e intonaco) per esprimere il senso della tradizione mediterranea attraverso forme contemporanee.

La facciata della nuova chiesa, intonacata di bianco, emerge dai massicci muri perimetrali in pietra locale ed è leggermente concava, quasi ad accogliere i fedeli, ed è ritagliata dalla grande porta, dalla croce e dalle aperture delle campane.

Un altro elemento fondamentale è la concezione dello spazio interno: l’aula è caratterizzata da una volta a botte in legno ed è orientata secondo un asse longitudinale (porta, altare, crocefisso) che non si interrompe nella parete absidale ma, grazie ad una ampia vetrata opalina incisa dalla luce che filtra dall’immagine di Gesù Maestro, prosegue verso un “oltre”, un giardino racchiuso da alti muri.

L’imponente vetrata artistica in cristallo riporta, in un nitido segno di luce, la gigantesca sagoma di Gesù Maestro, chiaro rimando all’icona bizantina, accompagnata da scritte che ne rimarcano l’imprescindibile ruolo nel percorso della rinascita spirituale.

La luce filtra attraverso la trama fine dell’intera vetrata e, a seconda dell’orientamento dei raggi, ne proietta il segno sul pavimento e sul soffitto della chiesa.

Nella sezione si evidenzia che la luce filtra attraverso la trama fine dell’intera vetrata e, a seconda dell’orientamento dei raggi, ne proietta il segno sul pavimento e sul soffitto della chiesa.

La distribuzione dinamica dei poli liturgici è volta a raccogliere l’assemblea intorno alla celebrazione, che riconosce nell’altare il suo punto focale: su un asse trasversale centrale sono collocati l’ambone, la sede del ministro presidente e la cappella feriale.

L’Aula liturgica non costituisce un volume isolato ma è il fulcro attorno a cui si collocano due volumi più bassi destinati a cappella feriale e servizi parrocchiali e i sottostanti locali del ministero pastorale, aperti verso il verde grazie al dislivello del terreno.

L’altare è un rilievo di ramificazioni metalliche e foglie in bronzo; l’ambone, sollevato di tre gradini, ed il fonte hanno forma di tronco di cono e sono risultati dall’intreccio di sottili ramificazioni – Opere dell’artista Luisa Valentini

Integrazione arte/architettura

Centrale è la forte integrazione tra arte e architettura: le opere e gli arredi liturgici sono realizzati per mezzo di trame metalliche traforate che rileggono in chiave contemporanea la tradizione religiosa locale.

Tutto lo spazio è attraversato dalla linfa vitale – la Parola di Dio – che permea di sé e rigenera ogni elemento che incontra sulla sua via; pertanto l’altare, il manto della Vergine Maria, il tabernacolo, la sede, la penitenzeria, il ciborio, il fonte, la cassetta degli olii, i portaceri, l’acquasantiera ed il portale mutuano dal mondo vegetale il tessuto e la trama del loro svolgersi.

Dall’esterno, attraverso i vuoti delle ramificazioni del portale si intravvede l’immagine della vetrata di fondo e si percepisce la profondità dell’aula liturgica.

La medesima trama si espande nel ciborio, aerea cupola stellata che sormonta lo spazio del fonte battesimale, e nella penitenzeria, nicchia che, nel traforo ramificato di metallo e vetro, accoglie in maniera riservata la confessione sacramentale.

L’ordine e l’orientamento cui converge la liturgia è sottolineata non solo dalla disposizione ma anche dalle forme geometriche di altare, ambone e fonte battesimale, realizzati in acciaio, bronzo e pietra; l’altare è un rilievo di ramificazioni metalliche e foglie in bronzo; l’ambone, sollevato di tre gradini, ed il fonte hanno forma di tronco di cono e sono risultati dall’intreccio di sottili ramificazioni, sviluppate ad accogliere rispettivamente il leggio, sostenuto da venature in bronzo e sospeso sul limitare dei rami, e la vasca, sufficientemente profonda per accogliere un battesimo ad immersione.

Il tabernacolo, scrigno compatto sopra ad un intrico di rami, è custodito nella cappella feriale ed è collocato in posizione allineata all’asse ortogonale, dove si trovano la statua della Madonna, nella nicchia sulla destra, e l’ambone.

La sede si accompagna ad altre due sedute e da esse si differenzia per l’altezza maggiore dello schienale ed i braccioli in bronzo fuso a cera persa.

Dall’esterno, attraverso i vuoti delle ramificazioni del portale si intravvede l’immagine della vetrata di fondo e si percepisce la profondità dell’aula liturgica.

La statua della Madonna Odigitria, che indica la via, è ispirata alla Madonna Annunciata di Antonello da Messina: nella fisicità della grandezza naturale la sua figura diafana è trattenuta dal velo traforato in leggeri ricami, che incornicia il dolce volto ed è trattenuto dalla mano sinistra, mentre la destra si protende verso il vangelo – la Parola.

Le XV stazioni della Via Crucis sono segnate dai numeri romani, in bronzo, lungo le pareti della Chiesa. Al di sopra dei numeri sono appesi lunghi teli in maglina metallica, recanti simboli ricamati con tessuti e fili metallici.


Paola Gatti, laureata al Politecnico di Torino, è attualmente socia titolare dello studio Negozio Blu Architetti Associati con Gustavo Ambrosini e Carlo Grometto. Lo studio si occupa di architettura a tutto campo: hanno realizzato edifici residenziali e terziari, ma anche restauri e recuperi di edifici industriali, progetti di riqualificazione di aree dismesse, allestimenti e interventi di interior design, pubblicati su riviste e libri di architettura ed esposti in diverse mostre.

Luisa Valentini, scultore e docente in Accademia di Belle Arti, è presente con il suo lavoro in collezioni private, pubbliche e museali. Attiva in ambito internazionale, ha realizzato tra l’altro installazioni artistiche e sculture per il Cirque du Soleil e per diverse navi di Costa Crociere.


Complesso parrocchiale Gesù Maestro
Racalmuto (AG)

Progetto vincitore del concorso “Progetti pilota 2008”, Conferenza Episcopale Italiana 2008-2020
Progetto di concorso: R. Rigamonti (capogruppo), Negozio Blu Architetti Associati, S. Garnero, artista Luisa Valentini, liturgista Don Paolo Tomatis
Progetto architettonico definitivo ed esecutivo: Negozio Blu Architetti Associati (P. Gatti, M. Penna, G. Ambrosini, C. Grometto, C. Catino)
Progetto strutturale: ing. Elio Lo Giudice
Direttore dei lavori: ing. Gian Luigi Di Marco
Ass. alla DL: ing. Agostino Curto Pelle, ing. Roberta Mantione
Direttore artistico: Luisa Valentini
RDP: arch. Calogero Giglia
Superficie del lotto: 1214 mq
Superficie lorda di pavimento: 1125 mq

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