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Il Nuovo complesso parrocchiale “S.Antonio” a Polignano a Mare (BA)

Partendo dall’archetipo e dalla tipologia delle chiese romaniche pugliesi, il progetto ne interpreta in chiave contemporanea gli elementi fondamentali e tende ad un’architettura che dialoghi con il paesaggio circostante 

Il nuovo complesso parrocchiale “Sant’Antonio” sorge in Contrada Madonna d’Altomare a Polignano a Mare, un comune italiano della Città Metropolitana di Bari in Puglia. L’antica città sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico. 

La fascia costiera del territorio di Polignano a Mare ha caratteristiche peculiari di rilevante valore paesaggistico, naturalistico e storico culturale. 

Il processo di espansione urbanistica lungo la direttrice sud-est, iniziato nel dopoguerra e tutt’ora in corso, ha fatto sì che l’antica chiesa conventuale dedicata a Sant’Antonio, periferica rispetto al centro, abbia assunto un ruolo di centralità all’interno del nuovo impianto cittadino. A seguito di tale processo la chiesa, parrocchia dal 1970, ben presto è risultata inadeguata sia per le sue modeste dimensioni che per l’assenza di locali e servizi idonei alle funzioni parrocchiali, di qui l’esigenza di realizzare il nuovo centro parrocchiale oggetto della progettazione. 

Il suolo individuato, terreno incolto ubicato in Contrada Madonna d’Altomare, ha una superficie di circa 5.500 mq, lunghezza media ml. 130 e larghezza media ml. 42, sito a trecento metri dal mare degrada altimetricamente per circa ml. 3 in senso longitudinale. Posto in area di espansione residenziale del paese a ridosso della costa, con vista sull’isola di San Paolo, meglio conosciuta come “Scoglio dell’Eremita”, sulla cui sommità vi sono le rovine di una cappella dedicata a Sant’Antonio Abate adibite a lazzaretto durante il 1837, risulta di notevole interesse.  La progettazione ha avuto inizio dopo una profonda e lunga fase di ascolto. 

“L’ascolto è un’arte che va percorsa. I luoghi vanno ascoltati, perché ognuno ha una storia. La realtà è la più vera, autentica, testarda fonte d’ispirazione. Unica salvezza dall’Accademia. L’architettura è un mestiere civico. Un’arte civica. Se un musicista scrive una brutta musica basta non ascoltarlo, se uno scrittore scrive un brutto libro basta non leggerlo. Ma un architetto che fa un brutto lavoro impone questa bruttura per tempi lunghissimi, magari secoli, a tutta la comunità. Questo impone il dovere dell’umiltà.”

Avendo sempre improntato il nostro lavoro sulla profonda verità di queste idee, qui tratte da una lezione dell’arch. Renzo Piano e sentendo fortemente la responsabilità del progettista nei confronti della comunità, della storia passata e futura del luogo, del rispetto dell’ambiente naturale in cui siamo stati chiamati ad intervenire, il progetto è stato teso all’armonizzazione del nuovo complesso parrocchiale con il paesaggio e nasce da una riflessione sul luogo, cercando di coglierne ed interpretarne gli elementi più significativi: il valore dell’acqua, l’intensità della luce, che l’architettura domina ed esalta con giochi plastici e superfici vibranti, i colori caldi del paesaggio, resi ancor più seducenti dal vigore dei riflessi solari sui volumi netti e puri della tradizione architettonica pugliese, affinché diventi sentito centro di aggregazione e polo non solo religioso ma anche culturale e sociale per la comunità

Ritenendo che ogni generazione abbia il dovere di rileggere i contenuti del passato, considerando la tradizione come elemento di forza cui attingere e dalla quale continuamente apprendere le verità stigmatizzate nel tempo, nella progettazione si è fatto riferimento alle Cattedrali che costellano il territorio pugliese. 

Impostazione che ben si coniuga con un forte e chiaro riferimento alla tradizione teologica-liturgica delle chiese, che trova nella tradizione la fonte a cui rifarsi e, nello stesso tempo, la sollecitudine nel comunicare nei vari tempi storici le verità del vangelo. 

A tal proposito vengono qui richiamate alcune fra le più famose testimonianze di alto valore, sia dal punto di vista architettonico che liturgico, presenti in Puglia. 

La Cattedrale di Trani rappresenta l’edificio più bello e celebrato del romanico pugliese. A questa qualifica ha certamente contribuito lo splendido scenario in cui è inserita, un’ampia piazza affacciata direttamente sul mare. La facciata, con forme cristalline, risplende per la sua luminosità dovuta all’uso della pietra di Trani bianco-rosata di cui sono ricche le cave locali imponendosi con maestosità sulla piazza. 

L’aspetto esterno delle chiese romaniche pugliesi dà l’idea di una fortezza, chiusa, quadrata, massiccia, rifugio sacro. 

Anche l’architettura civile tradizionale è caratterizzata da grandi masse murarie, poco finestrate, in pietra locale, che appaiono nascere dagli scogli mantenendone la materia e quindi il colore e la luce. Castel del Monte, fortezza federiciana, in cima ad una prominenza s’impone quasi fosse uno scoglio, così come la Torre Saracena nella località di San Vito, frazione di Polignano a Mare, architettura definibile “Purista” che affida la propria immagine al gioco di superfici piane, cilindriche, quadrangolari e agli spigoli. 

Partendo dall’archetipo e dalla tipologia delle chiese romaniche pugliesi, che costituiscono un irrinunciabile riferimento, il progetto ne interpreta in chiave contemporanea gli elementi fondamentali e tende ad un’architettura che dialoghi con la solida e compatta matericità dell’edilizia storica pugliese e la rude scogliera della terra di Polignano a Mare

Nel rispetto della meravigliosa posizione del suolo su cui è sorto il complesso parrocchiale, lungo e stretto con unico sfondo il mare, la progettazione, nell’intento di incidere il meno possibile sul paesaggio, ha esaltato il volume chiesa, unico elemento leggermente soprelevato, “immergendo” il centro parrocchiale negli alberi esistenti, per cui emerge solo la grande copertura del centro, di circa 1000mq che assume la funzione di terrazza panoramica-piazza, possibile luogo di incontro religioso ma anche artistico e culturale. 

Spazio aperto a valenza urbana. 

La terrazza richiama inoltre le famose nel mondo terrazze di Polignano a Mare, strategici punti di vista della costa e della città. 

La chiesa si staglia in altezza con il suo volume perfettamente delineato, chiaro, privo di interruzioni tra la copertura e le pareti: elemento solitario unico ed irripetibile, bianca come gli scogli e la pietra locale. 

La posizione sopraelevata rispetto al livello stradale conferisce all’edificio la necessaria solennità. 

La pianta, con “profilo a lente”, strombata, inscrive idealmente una Croce Sagomata. 

L’impianto architettonico si fonda su uno schema geometrico a croce, dove i due assi si incrociano in corrispondenza dell’altare maggiore, in modo da sottolineare la centralità del Mistero di Cristo, che nella celebrazione eucaristica e nei sacramenti trova la sua piena realizzazione (Concilio Vaticano II, Sacrosantum Concilium n.6)

Posta sul suolo nel rispetto del rapporto fisico con i punti cardinali, secondo l’asse est-ovest, con l’altare ad est, la chiesa è stata progettata quale grande “portale strombato” elaborando il concetto portale inteso come diaframma tra lo spazio sacro e lo spazio profano, che nella simbologia cristiana della Chiesa rappresenta l’accesso alla dimora di Dio e quindi all’incontro con il divino, concetto architettonicamente enfatizzato in particolar modo nell’età romanica ed in quella gotica. 

Il susseguirsi di arcate squadrate, con sequenza ritmica, è intervallato da fasce luminose, lunghe asole di luce. L’involucro conferisce al volume dell’aula sacra una vibrabilità che la luce naturale, importante “materiale da costruzione” esalta e modifica a seconda dell’ora del giorno e delle stagioni e che di sera, riverberando all’esterno la luce interna, rende la chiesa “lanterna”, faro, riferimento dei fedeli. 

Il portale d’ingresso di grandi dimensioni, realizzato in acciaio e vetro, raffigura l’ulivo, per richiamare intenzionalmente sia l’elemento naturale caratterizzante il territorio, che i riferimenti biblici-teologici legati all’albero della conoscenza (Gen. 2,16-17) e all’albero della Croce (Messale Romano, Crux fidelis hymnus ) che grazie alla trasparenza del vetro si intravede sul fondo dell’abside. 

Il susseguirsi di arcate squadrate, con sequenza ritmica, è intervallato da fasce luminose, strette e lunghe asole di luce che perimetrano i portali donando all’interno una luce diffusa, naturale, che accompagna i fedeli “nell’andare verso” l’altare per vivere la celebrazione. 

Elemento dominante della progettazione è la luce e la chiara finitura delle pareti interne è stata concepita per enfatizzarne il grado di riverberazione. 

L’equipe di progettazione in sinergia con i consulenti liturgici e artistici, attraverso l’apertura spirituale di ognuno ha cercato di cogliere il senso religioso cristiano onde tradurlo in soluzioni spaziali congrue alle esigenze liturgiche

L’abside con la sua forma curva rivolta verso l’assemblea pone l’immagine del Cristo quale unica visione centrale. Nel volume del presbiterio un taglio di luce perimetrale lascia rivolgere lo sguardo al cielo ed in lontananza al mare, unici elementi prospettici e, nel silenzio della chiesa, porta a percepire la bellezza del creato. Sul lato destro la Cappella del SS Sacramento, in cui un prezioso rivestimento con elementi in altorilievo accoglie il tabernacolo in ottone e legno. La sacrestia si trova immediatamente alle spalle del presbiterio. 

Uno spazio articolato, dotato di servizi, che consente la preparazione delle cerimonie e l’incontro riservato con i fedeli nell’ufficio attiguo. 

Avendo posto a riferimento della progettazione lo studio, come ampiamente precedentemente esposto, delle chiese romaniche pugliesi interpretandone in chiave contemporanea gli elementi fondamentali quali la matericità che ha caratterizzato il paesaggio, il rivestimento esterno della la chiesa, tridimensionale, è stato realizzato di colore bianco conferendo alle masse murarie preziosità e allo stesso tempo vibrabilità. 

Il sagrato costruito in leggero declivio per esaltare la facciata della chiesa rappresenta l’elemento di comunicazione tra la stessa ed il contesto ed introduce alla piazza retrostante su cui si dilata. 

La terrazza-piazza con affaccio sul mare, potrà essere usata giornalmente dagli abitanti del quartiere e rappresenterà una vera piazza urbana, favorendo l’incontro tra la dimensione religiosa e civile. 

Il campanile, previsto accanto alla chiesa è costituito da un volume netto, segno forte e riconoscibile che si staglia in altezza. Profondi e semplici tagli sui quattro lati formano la croce di luce naturale, vento, aria, sole, nuvole. Vele bianche con sfondo sul mare. Di sera l’illuminazione che scaturisce dal suo interno lo rende forte elemento simbolico

Il centro parrocchiale si sviluppa sul retro, lato mare, con chiostro centrale di tipologia conventuale, verso cui sono disposti i locali del ministero pastorale. Il complesso parrocchiale si sviluppa in maniera lineare, delimitando uno spazio più privato, protetto anche climaticamente dal sole e dal vento, destinato prevalentemente all’attività pastorale della parrocchia. 

Il centro parrocchiale con il suo potere catalizzatore con le attività di culto, pastorali e di incontro della comunità, diventa luogo di crescita in cui la vita parrocchiale sia incontro, luogo in cui coltivare la bellezza in tutte le sue declinazioni culturali, artistiche, sociali, luogo di riappacificazione

Il complesso parrocchiale è quindi organizzato su due piani, collegati da un sistema di distribuzione scala ascensore, che permette anche l’abbattimento delle barriere architettoniche, affacciato su uno spazio aperto. 

Tutta l’area del ministero pastorale e casa canonica è accessibile direttamente sia dalla strada laterale che dalla strada posta ad est, lato mare, con spazi distribuiti intorno al chiostro. 

Il chiostro dona flessibilità distributiva ed organizza accessi autonomi alle aule della catechesi, al grande salone parrocchiale, agli uffici e alla cappella feriale che posta in asse centrale rispetto alla superficie del chiostro, nei mesi estivi si trasforma in presbiterio della chiesa estiva con l’apertura della grande vetrata affacciata sul chiostro, “ambiente all’aperto” protetto dal sole e dai venti che, dotato di sedute, si trasforma in aula. 

Nella corte le strutture per la catechesi con la chiesa feriale creano un’articolazione di spazi disposti in maniera razionale con diverse possibilità di fruizione anche all’aperto; il complesso parrocchiale riveste il ruolo di spazio sacro e pubblico al contempo, senza ostentare monumentalità, accessibile a tutti, luogo di incontro e di gioco, definendo spazi flessibili, luoghi per gli eventi della vita spirituale e sociale della comunità cittadina. 

Il complesso architettonico è dotato di impianti di trattamento aria di ultima generazione e di un sistema di illuminazione interno costituto sia da lunghi elementi lineari che puntuali tali da garantire differenti scenari a seconda delle esigenze liturgiche. Una linea di luce perimetrale inserita nei cornicioni costituisce l’illuminazione del chiostro e della cappella feriale, rendendola diffusa. 

Il progetto, quindi, nel rispetto della tradizione architettonica locale, tende a rispondere al requisito di riconoscibilità, qualità formale e dell’impianto liturgico, senza trascurare la stringente necessità che la realizzazione dell’opera debba impegnare una spesa relativamente molto contenuta, tendendo ad un’architettura sobria, semplice ma raffinata e cercando un buon rapporto con l’ambiente urbano circostante. 


Progettista Architettonico. Arch. Angela Rossi, laureata presso lo IUAV a Venezia, Direttore Tecnico di lavori di restauro artistico, architettonico e archeologico di edifici di pregio pubblici e privati nel territorio nazionale. Amministratore Unico della Rossi Restauri s.r.l. e titolare dello Studio di Architettura, svolge l’incarico di Direttore dell’Ufficio Tecnico della Provincia di San Michele Arcangelo dei Frati Minori di Puglia e Molise. 

Progettista e Direttore Lavori Strutture e Impianti. Ing. Sergio Sasso, laureato in Ingegneria Civile presso il Politecnico di Bari; ha conseguito un dottorato in Vie, Trasporti, Territorio ed Innovazione Tecnologica ed un Master in Ingegneria della Sicurezza. Opera da Libero Professionista soprattutto nei Lavori Pubblici e per Istituti Religiosi. 

Consulente per gli Impianti. Ing. Marco Pacucci, laureato presso il Politecnico di Bari, ingegnere senior specializzato nella progettazione di impianti tecnologici elettrici e meccanici, professionista antincendio, ha lavorato per progetti a livello nazionale ed internazionale. 

Direttore Lavori Architettonico. Arch. Valentina Leporace, laureata in Architettura presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha conseguito un Master Internazionale di II livello in Architettura | Storia | Progetto presso la Facoltà di Architettura Roma Tre e l’Università di Valladolid, Spagna. Comprovata esperienza nel campo della progettazione come assistente Universitario, partecipazione a concorsi di progettazione nazionali e internazionali ottenendo premi e riconoscimenti. Esperienza lavorativa pluriennale presso lo studio internazionale Progetto CMR a Pechino, Cina. Dal 2016 Architetto libero professionista. 

Da sinistra a destra, Don Vanni D’Onghia, Dott. Stefano Palmisano, Don Vito Fusillo, Ing. Angela Addamiani, S.E.R. Mons. Giuseppe Favale, Arch. Paolo Palmisano, Ing. Marco Pacucci, Arch. Angela Rossi, Arch. Isabella Moschetta, Arch. Valentina Leporace, Ing. Sergio Sasso

Nuovo complesso parrocchiale “Sant’Antonio in località d’Altomare – Polignano a Mare 

Inizio lavori 26/05/2016 – Chiusura lavori dicembre 2022 

Consacrata nell’aprile del 2023 dal Vescovo Giuseppe Favale 

Committente (privato): Diocesi di Conversano – Monopoli (BA) – Parrocchia “Sant’Antonio da Padova” in Polignano a Mare 

Progettazione architettonica: studio di architettura Angela Rossi Architetto viale Molino Gasparro,26 – Turi (BA) 

Collaboratori: arch. Isabella Moschetta, arch. Valentina Leporace, ing. Angela Addamiani, arch. Paolo Palmisano, arch. Irma D’Aprile, arch. Flavia Pesole 

Progettazione e direzione lavori delle strutture ed impianti: Studio Tecnico Dott Ing Sergio Sasso 

Consulente per gli impianti: Ing. Marco Pacucci 

Direzione dei lavori architettonica: Arch. Valentina Leporace 

Responsabile unico del procedimento: Ing. Giovanni Pinto 

Coordinatore della sicurezza: Ing. Pietro Donghia 

Assistenti alla realizzazione: dott. Stefano Palmisano, geom. Gianni Nompleggio, dott.ssa Graziana Coppi, Andrea Ignazzi 

IMPORTO LAVORI: 3 150 000,00 € 

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