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La chiesa di S. Achille a Molfetta: Un grande volume sezionato da quattro lame in cemento che reinterpreta la croce latina in chiave moderna

Fortemente voluta dal compianto Mons. Luigi Martella, Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, per donare alla fervida comunità parrocchiale una chiesa adeguata sia nelle dimensioni che nell’organizzazione spaziale alle necessità di culto attuali indicate dalla CEI, la nuova chiesa della Parrocchia S. Achille a Molfetta è stata inaugurata nel 2012 dopo cinque anni dalla posa della prima pietra.

La decisione di non ampliare la chiesa preesistente, risalente alla fondazione della Parrocchia negli anni ’80, ha permesso di conservarne lo spazio nella sua originalità sia per motivi di memoria e attaccamento della comunità, ma anche per permettere lo svolgimento delle attività di culto durante il periodo critico della cantierizzazione durante i lavori, riconvertendosi poi a lavori ultimati in spazio multifunzionale a servizio della chiesa nuova, operazione lungimirante in termini di sostenibilità economica, ma anche ambientale, in tempi non sospetti.

Orientata come da tradizione canonica verso Gerusalemme (asse ovest/est), architettonicamente l’edificio è caratterizzato da un grande volume regolare a forma di parallelepipedo a campata unica rivestito in acciaio Corten, che costituisce l’aula liturgica, sezionato da quatto lame in cemento armato a due a due parallele nelle due direzioni a formare la croce latina riproponendo in chiave moderna il tipico impianto basilicale dell’architettura cristiana romanica, a navate e transetto, nella cui intersezione è collocata chiaramente la mensa eucaristica, la zona più importante della Casa di Dio.

In questo spazio, così come per l’ambone, il battistero e il tabernacolo, l’architetto progetta anche le opere d’arte scultoree unificando arte e architettura in un sodalizio ritrovato, eliminando il confine tra le due discipline, tra spazio e immagine, tra decoro e funzionalità.

A destra dell’altare all’interno di uno spazio volutamente semicircolare è collocato il coro feriale, mentre dalla scala a chiocciola retrostante attraverso un percorso sopraelevato si percorre la navata nella sua lunghezza per raggiungere la zona sull’ingresso principale dove è collocato il grande organo a canne e la schola cantorum per le manifestazioni solenni, nella posizione sempre rimandante alla tradizione delle grandi cattedrali antiche.

Altro tema fondamentale è la materia “intangibile” della luce, che filtra naturalmente dal perimetro vetrato del parallelepipedo in corten che sembra fluttuare sospeso, ma anche dagli “squarci” generati dal volume tagliato dai setti in cemento, in modo che le due materie, cemento e metallo, idealmente non si tocchino, ma facciano filtrare la luce indirettamente nello spazio, creando l’atmosfera adatta al raccoglimento spirituale e alla preghiera.

Di notte invece, la luce artificiale è sapientemente regolata da dispositivi ad intensità variabile per creare i diversi scenari necessari ai differenti momenti della liturgia, in particolare la retroilluminazione del crocifisso in ottone bronzato fa sì che il messaggio comunicato, come da indirizzo della CEI, non sia solo quello di una croce come culmine della passione del Cristo, ma anche e soprattutto come luogo della sua trascendenza alla Vita Immortale per mezzo della Resurrezione.

Nel complesso, infine, l’edificio mantiene una lettura inalterata nella trasposizione tra interno ed esterno, a cui si aggiunge il grande muro laterale, alto circa 20 metri, che crea il porticato di ingresso alla cappella feriale e al contempo permette, grazie alla grande croce intagliata nel vuoto della muratura, di indicare anche a notevole distanza, la presenza della Parrocchia nel quartiere.


Antonio Grasso (1953) e Danilo Grasso (1984), architetti liberi professionisti con studio professionale a Molfetta (Ba), si occupano prevalentemente di progettazione e direzione lavori in ambito architettonico e design degli interni alle diverse scale e nei principali settori di applicazione, sia pubblico che privato.
Attivo fin dagli anni ’70 e giunto alla seconda generazione, lo studio si avvale di una rete consolidata di collaboratori di estrazione interdisciplinare per affrontare incarichi complessi distribuiti sull’intero territorio nazionale.
In ambito ecclesiastico in particolare si segnalano le esperienze riguardanti la costruzione della Nuova Chiesa di S. Achille (2012) e della riqualificazione del complesso parrocchiale del Cuore Immacolato di Maria (2019) a Molfetta, la realizzazione della Biblioteca e del Giardino del chiostro del Pontificio Seminario Regionale Pugliese (2015), la ristrutturazione e ampliamento della Chiesa dell’Immacolata a Giovinazzo (2017), nonché la partecipazione al concorso per la progettazione della Chiesa di S. Maria la Carità a Castellamare di Stabia (2014).


NUOVA CHIESA DI S.ACHILLE, MOLFETTA
Diocesi Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi

Anno realizzazione: 2007-2012
Tipo di incarico: affidamento diretto
Importo complessivo dei lavori: 2.500.000 €
Vescovo reggente: S.E.R. Mons. Luigi Martella (1948-2015)
Parroco pro tempore: Don Raffaele Tatulli
Progetto e D.L.: Arch. Antonio Grasso, Ing. Vincenzo Balducci
Collaboratori: Arch. Danilo Grasso, Ing. Santina Roselli, Ing. Lucia de Gennaro, Ing. Francesco Allegretta
Progetto opere d’arte: Arch. Antonio Grasso (ambone, altari, battistero, tabernacolo, sedute sacerdoti) Emilio Grasso (crocifisso)

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